Texas Summer Hubs: la voce dei nostri studenti

18 luglio 2025

Texas State Summer Hubs

La collaborazione tra la Texas State University (TXST) e l’Università degli Studi di Padova offre un’opportunità unica di scambio accademico e culturale attraverso i Texas State Summer Hubs @ Unipd. Tra maggio e giugno 2025, studenti e docenti dell’ateneo statunitense hanno preso parte ad attività didattiche presso la nostra università, arricchendo l’offerta formativa e favorendo un reale scambio di conoscenze ed esperienze tra le due istituzioni.

In questa intervista vi raccontiamo l’esperienza di Gaia Lapo, studentessa del primo anno di Scienze Motorie, che ha partecipato al Texas Summer Hubs @ Unipd 2024.
Leggi la sua intervista e scopri perché anche tu potresti voler partecipare alla prossima edizione.
Ciao Gaia, grazie per averci dedicato un po’ del tuo tempo!

Cosa ti ha spinta a partecipare ai Texas Summer Hubs?

Ricevuta l’e-mail illustrativa del progetto ha subito catturato la mia attenzione il corso “Clinical Assessment" tenuto dal professor Miller perché riguardava la valutazione clinica di infortuni della parte superiore del corpo, conoscenze a me particolarmente utili in quanto allenatrice di pallamano. Oltre all’applicazione pratica degli argomenti trattati, mi ha motivata anche la volontà di apprendere più conoscenze possibile nell’arco di questi tre anni per ottenere una formazione completa e scoprire potenziali ambiti da approfondire. Infine, lo svolgersi con studenti e professori provenienti da un’università estera mi sembrava una buona sfida per mettermi alla prova e sentire punti di vista ed esperienze differenti.

Texas State Summer Hubs

Com’è stato trovarsi in aula con studenti e docenti americani e seguire tutto in inglese?

A primo impatto mi ha lasciata un po' spaesata il rapporto professore – studente, molto più informale rispetto a quello italiano, ma una volta abituataci è stato piacevole poiché ha portato ad un clima rilassato in aula. Il professor Miller inoltre è sempre stato disponibile e ha reso le lezioni piacevoli con i suoi giochi di parole ed il suo umorismo accademico mentre gli studenti americani sono stati fin da subito molto socievoli e simpatici. Sull’aspetto linguistico assistere a lezioni interamente in inglese è stato più facile di quanto pensassi: oltre alla terminologia scientifica inglese con cui ero già familiare grazie ai social (e comunque molto simile alla forma latina), nel parlare utilizzavano vocaboli di uso comune senza accenti particolari. Certamente, i primi giorni sono tornata a casa con il mal di testa per l’attenzione richiesta, ma nel giro di una settimana mi ci ero abituata!

Qual è stato il momento più bello o sorprendente di questa esperienza internazionale “in casa”?

Il ricordo più bello è sicuramente il “Jeopardy!” finale preparato dal professore sugli argomenti trattati. Dopo essermi fatta spiegare di cosa si trattasse, durante il quiz a squadre mi è sembrato di essere a tutti gli effetti in una classe americana! Inoltre, mi sono piaciuti i pomeriggi passati con il gruppo, dove ho avuto modo sia di conoscere e legare con i ragazzi, sia di sentire le esperienze e i consigli dei professori che hanno permesso di farmi un’idea su cosa vorrebbe dire lavorare con loro.

Secondo te, cosa ti ha lasciato questa esperienza oltre alle nozioni dei corsi seguiti?

Mi ha fatto capire che studiare all’estero non è un’esperienza irrealizzabile e complessa anzi, anche paesi distanti come gli Stati Uniti sono molto più raggiungibili di quanto sembri. Ho inoltre potuto comprendere quanto interconnesso sia l’ambiente scientifico a livello globale e l’importanza di fare nuove conoscenze, creando contatti per ampliare le proprie possibilità o semplicemente sentire esperienze diverse.

Texas State Summer Hubs

Se un tuo collega di Scienze Motorie ti chiedesse se vale la pena partecipare, cosa gli risponderesti?

Assolutamente sì! Anche se ha richiesto molto tempo (soprattutto da pendolare), il corso “Clinical Assesment” ha ricoperto un ruolo fondamentale nella mia preparazione all’esame di Anatomia: gli argomenti del professor Miller combaciavano con quelli trattati durante il semestre, offrendo però un’applicazione molto più pratica che mi ha permesso di fissare le conoscenze più saldamente rispetto allo studio individuale. Di conseguenza il tempo impiegato nel programma Texas Summer Hub ad inizio Giugno, è stato poi ripagato in minor studio durante la sessione estiva. Inoltre, mi ha fatta sentire maggiormente parte all’ambiente universitario aumentando la mia motivazione allo studio. Per questi motivi mi sento di consigliarlo particolarmente agli studenti del primo anno, ma in generale a chiunque desideri percepire la cultura americana senza dover effettivamente uscire dall’Italia e senza particolare impegno economico.